giovedì 18 marzo 2010

Accadueo



Mi perdonerà il buon Finardi per averlo indegnamente citato per la seconda volta dall'apertura di questo blog ma chi ama incondizionatamente la musica non può fare a meno di infilarla in ogni ambito della propria esistenza.
E' parte integrante del proprio essere, è come un organo, anzi, è di più, è come il sangue che ci scorre nelle vene. Un suono/sangue fatto di parole, di note, di melodia così come il nostro sangue è fatto di cellule, di sostanze e d'acqua.
In tempi in cui tanto si parla di acqua pubblica e acqua privata fa specie pensare che il settanta percento circa del nostro corpo è costituito da un bene che potrebbe non essere più di nostra proprietà. Ma aspetta, a pensarci bene, io sono la proprietaria dell'acqua che sta nel mio corpo perchè in qualche modo l'ho acquistata e quando la rimetto in circolo dopo la "trasformazione" qualcuno dovrebbe pagarmi. Non funziona così? Ah, dite di no? E mi spiegate perchè noi dobbiamo sempre comprare quella degli altri e nessuno si compra mai la nostra?
Lo so che la battuta non è un gran che e la questione è seria quindi, riprendiamo un minimo di contegno e proviamo a ragionare.
Il 97% dell'acqua che c'è sul nostro pianeta è salata, il 2% è sotto forma di ghiaccio e l'1% sono acque dolci superficiali e sotterranee. Il 90% di queste sono destinate all'utilizzo nell'industria a nell'agricoltura e solo il 10% è destinato all'impiego per l'uomo.
A far discutere i politici di tutt'Italia da un anno a questa parte è quindi qualcosa tipo un "misero" 0.1% di tutta l'acqua che c'è sul pianeta.
Sotto accusa, quando si parla di acqua pubblica, sono come al solito gli sprechi e le inefficienze che, uniti alla volontà di mantenere il più basso possibile il costo di un servizio essenziale, rappresentano spesso una voce in passivo nei bilanci delle aziende pubbliche che ne gestiscono la fornitura.
Quando si ragiona invece di servizi privatizzati, normalmente si associano a questo termine quelli di efficienza e libera concorrenza.
Vorrei fare un passo indietro e chiedere, a chi ha un'età per farlo, di ricordarsi i tempi della SIP, i tempi in cui le telefonate erano urbane, e costavano 200 lire, o interurbane e dovevano durare poco perchè "costavano parecchio" (anche 600 lire sei minuti di telefonata!). Quando la linea vi si guastava andavate dal vicino, facevate una telefonata a cui rispondeva una gentile signorina e al massimo il giorno dopo (ma più spesso nel giro di poche ore) potevate nuovamente telefonare.
Quanti di voi hanno avuto la sventura di relazionarsi con il risponditore automatico di Telecom per la segnalazione dei guasti e poi con il customer service che puntualmente non riesce a trovare il ticket della segnalazione che hai aperto due giorni prima e nel frattempo ha rosicato perchè stava pagando un cacchio di abbonamento flat e non poteva usufruire del servizio per motivi che trascendevano la tua volontà e comprensione?
Ok, chiusa parentesi. Premesso che so benissimo che gestire le reti idrica e telefonica sono due cose differenti (ovvio, senza telefono campi e forse anche meglio che con il telefono ma senz'acqua non ci puoi stare), premesso che il fine stesso di un'impresa è il lucro (mica sono associazioni di volontariato), premesso che abbiamo avuto già un discreto numero di esempi di privatizzazioni che sono sfociate in oligopoli in cui la costituzione di un cartello non necessita di telefonate compromettenti tra imprenditori, ve la sentite di giocare questa partita scommettendo su un esito le cui probabilità di realizzarsi sono minime.
Ho un'idea in testa: pagare per pagare, preferisco che il mio denaro finisca nelle mani di una società pubblica che ha l'obbligo di reinvestire una buona percentuale degli utili nel miglioramento del servizio fornito, piuttosto che lasciarli in mano a un privato sicuramente molto scaltro in fatto a trovare il modo di eludere eventuali vigilanze sul reinvestimento degli utili.
Come disse qualcuno (e sta volta non faccio riferimento alla mia tradizione politica per la citazione), "A pensar male si fa peccato ma s'indovina quasi sempre".

1 commento:

  1. Vero. Credo proprio che facendo due conti Acqua più privato uguale guadagno su un bene primario.
    O c'è qualcosa che non torna o questo paese è davvero malato
    un saluto

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