mercoledì 10 marzo 2010

Polvere


Alcune parole hanno un potere evocativo inaspettato rispetto alla consistenza dell'oggetto che descrivono.
"Polvere" è una di queste parole.
L'immagine mentale della polvere è legata alla staticità, al passato, alla trascuratezza, all'abbandono. Se ne vogliamo cogliere l'aspetto olfattivo, possiamo evocare il profumo di un acquazzone estivo che bagna l'asfalto surriscaldato, l'aroma di un solaio in cui sono stati stipati anni di vita in forma d'oggetti non più utili, l'odore di una vecchia libreria con enormi scaffali in legno troppo alti per pretendere che l'anziano libraio si arrampichi su una scala per sfrattare gli acari che hanno colonizzato i ripiani superiori.
Tra i vecchi del mio paese "la puvri", la Polvere, è una malattia, a volte mortale.
Nel mio pensiero, la polvere non ha odore, ha le voci di persone che ho conosciuto e che non ci sono più e ha una forma inconsueta; il profilo di una fabbrica.
Sono nata in una città dove all'ingresso di un quartiere campeggia uno striscione che identifica un progetto di rilancio dello stesso e dove alla fine di quel quartiere dominano le "spoglie" della fabbrica che avrebbe dovuto garantire agli abitanti della città un benessere duraturo.
Nella mia città tutti sanno il nome di quella fabbrica e di quel progetto, anche i bambini.
Nella mia città quella fabbrica ha prodotto per 80 anni e nel 1986 è stata chiusa.
La fabbrica ha ucciso, ad oggi, centinaia di miei concittadini.
I proprietari della fabbrica hanno provato a dare un valore pecuniario alle vite delle persone morte, sperando di sfuggire ad un processo che appurasse le loro responsabilità in questa strage silenziosa che si sta ancora compiendo.
I miei concittadini non hanno venduto la dignità dei loro famigliari e non hanno accettato di lavare il ricordo col denaro.

Sono nata a Casale Monferrato è insieme ai miei concittadini condivido la peculiarità di avere una probabilità di circa 300 volte superiore alla media nazionale, di ammalarmi di una patologia polmonare letale: il mesotelioma pleurico.

Insieme ai miei concittadini condivido la tragedia di avere avuto mediamente una vittima di questa patologia ogni 4 famigliari.

Insieme ai miei concittadini combatto per avere giustizia.

Insieme ai miei concittadini non permetterò che la polvere nasconda la verità e il ricordo.

2 commenti:

  1. Ottimo intervento,condivido pienamente e aggiungo,che il governo Berlusconi per salvare il culo del pelato stava per mettere tutto in discussione.......speriamo in bene che giustizia SIA FATTA....ALMENO PER UNA VOLTA!!!!!
    SANZONE DANIELE

    RispondiElimina
  2. Brava Pamela
    Mi fa veramente piacere che ci siano persone giovane e preparate che hanno voglia di lottare per il nosto paese, per la democrazia!
    un saluto

    RispondiElimina

Le vostre note a fianco del diario di Pamela