giovedì 11 marzo 2010

Etoile

Quando ero piccola e mi chiedevano che mestiere avrei voluto fare da grande rispondevo, scioccando puntualmente l'ignaro interlocutore, che da grande avrei fatto la patologa.
Normalmente, dopo un primo momento di smarrimento, mi veniva chiesto "Ma non ti piacerebbe fare la ballerina?"
Rispondevo fermamente "E perché dovrei fare un mestiere dove non fai nulla di utile e per di più lo fai per far divertire altre persone?"
Io non capivo cosa c'era di così strano nel non ambire al ruolo di primadonna e pensavo che fosse normale preferire il lavoro di retroguardia, lontano dai riflettori, guadagnandosi da vivere trafficando con le mani.
Quando cominciai a fare politica compresi che il ruolo più ambito nell'ambiente era quello dell'ètoile, della stella su cui tutti gli sguardi fossero posati, e benedissi la scarsa concorrenza che si trovava, invece, se si sceglieva di essere un gregario.
Pur di sentirsi ètoile, alcuni compagni partorivano interventi sterili durante le riunioni in modo che, almeno per 10 minuti, anche colui che non sarebbe mai stato candidato a una qualsivoglia tornata elettorale per via della mediocrità delle sue capacità politiche, potesse sentirsi l'ètoile del momento e rimpilzare per bene il proprio ego fino alla riunione successiva.
Non ne ho mai avuto bisogno, non è mai stata una necessità. Discorrevo volentieri fuori e dentro le riunioni ma senza bisogno di salire sul palco a fare il mio piccolo comizio.
Ho sempre pensato che i comizi fossero inutili teatrini ma da qualche settimana mi sto ricredendo.
Non ho mai voluto ammetterlo ma ora che ci ho fatto i conti non posso più fingere che non sia così. Il virus della politica fatta di personalismi, che è rimasto latente per anni nella sinistra, ora sta vivendo un periodo di grande vitalità.
Non so esattamente a cosa sia dovuta ma la mia reazione davanti a questa realtà è di distacco e nausea.
Ogni giorno leggo su faccia-libro le mirabolanti avventure mediatiche dei miei colleghi candidati e mi pongo una semplice domanda. Se io lavoro otto ore al giorno a più di mezz'ora di auto dal mio territorio, come potrò mai andare a volantinare davanti a una fabbrica all'ingresso o all'uscita dei lavoratori? Come potrò andare a una iniziativa che si svolge in una mattina infrasettimanale? Come posso accaparrarmi un piccolo spazio su uno dei periodici locali giusto per far sapere che anch'io sono candidata? La risposta è semplice, non posso. Ma da questa risposta nasce un'altra domanda. Come ci riescono gli altri? Risposta: ci riescono perché hanno occupazioni con orari flessibili. C'è chi fa politica per mestiere, chi è imprenditore o libero professionista. E ci riescono perché quel tipo di occupazione è spesso sinonimo di maggiori possibilità economiche.
La politica di oggi è roba da borghesi e se non lo sei, ci puoi provare a stare tra i vasi di ferro ma da vaso di coccio non andrai molto lontano.
La politica di oggi è fatta così. Se sei l'ètoile hai tutto il tuo corpo di ballo a lavorare perché il tuo spettacolo sia magnifico. Se non lo sei... ciccia!

4 commenti:

  1. la vita da gregario !
    non disperarare Pamela i gregari presto saranno le prime stelle di una leadership condivisa !!!
    siamo daccordo su un tema lavoriamoci insieme , siamo in dissacordo su un altro tema allora discutiamolo insieme , ma nel frattempo lavoriamo insieme al primo ......non esiste più il grande leader esistono solo delle grandi persone e tu naturalmente sei una grandissima persona .
    un abbraccio

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  2. Splendidi vasi di coccio ornano le teche di tutti i musei del mondo. E ne sono rimasti solo i cocci. Molti vasi di ferro sono rimasti interi, ma alla distanza del tempo, figurano come reperti nei magazzini.

    Al di là di metafora, non scoraggiarti: è altrettanto vero che anche la maggior parte dei nostri elettori non ha orari flessibili e attività libere durante la giornata, ma fa, come noi, tempo pieno al lavoro. Di politica non si occupa, e incontra gli amici e i conoscenti dalle cinque a mezzanotte, come noi.
    Quindi incontreranno più proficuamente noi, che ai nostri amici e conoscenti diremo:" Vota Pamela Baucero. Una che lavora, come me e te." :-)

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  3. Io non vivo di politica e lavoro 12 ore al giorno sono un artigiano,ma per me la politica non e' un mezzo per avere potere o visibilita',la politica e' un mezzo per migliorare la vita di chi ha di meno,questo e' quello che mi ha insegnato mio padre Sanzone Salvatore che di politica ha vissuto ma ti garantisco non gli ha mai dato da vivere!!!!E' questo e' quello che credo......
    Sanzone Daniele

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  4. Daniele, conoscevo bene tuo padre e lo stimavo molto sia come persona che come politico. Ovvio che non mi riferissi a lui in questo post ma a un modo di fare politica che è ben lontano dal modo in cui la faceva lui, la fai tu e la faccio io.
    Alla prossima!

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