lunedì 8 marzo 2010

Chi dice Donna...


Ma che palle, un altro 8 marzo a suon di mimosa e retorica!

Prima di cominciare mi scuso per essere stata assente nella giornata di ieri ma se pure l'Onnipotente si è concesso un giorno di riposo, a maggior ragione potevo farlo io che, da comune mortale, non sono ancora stata fornita di un pack di batterie atomiche o di un più "sostenibile" pannellino fotovoltaico per ricaricare le energie.

Finita questa piccola parentesi riprendiamo il filo del post.

Sulla giornata di domani l'agenda porta segnato: ore 17:00 Commissione Pari Opportunità ultimo incontro corso "Femmine si nasce, donne si diventa: l’avventurosa storia delle libertà femminili e del corpo delle donne".
Bel corso, ben organizzato, accattivante, trasversale, partecipato, peccato sia finito perchè è stato davvero interessante specie per gli spunti di riflessione che ne sono nati.
Tipo: Vi siete mai chiesti perchè gli organi istituzionali "in rosa" fioriscano con la benedizione di amministrazioni di qualsiasi colore e indipendentemente da quanto queste siano sessiste?
Siamo letteralmente circondati da Commissioni Pari Opportunità, Consulte delle Donne, Consulte delle Elette e chi più ne ha più ne metta. La mia domanda è molto semplice; perchè il "potere", che all'interno delle istituzioni è coniugato pressochè al maschile, ritaglia tanti spazzi in cui dare "potere" alle donne?
La risposta più ovvia è che questo comportamento vada in direzione di un pieno raggiungimento della parità tra donne e uomini e sia un riconoscimento dell'importanza crescente che riveste la sensibilità femminile all'interno delle dinamiche amministrative.
Posso dire la mia? Certo che posso, questo è il mio blog! BALLE!!!
Sono riserve indiane in cui ci chiudono dandoci l'illusione di essere libere di allevare i nostri bufali e venerare i nostri dei e intanto non possiamo decidere autonomamente nemmeno se piantare patate o mais.
Le consulte, le commissioni, sono un modo come un altro per far credere a qualcuno di rivestire un ruolo di rilievo e contestualmente tagliarlo fuori dalla sala dei comandi.
Nel vecchio PCI (e non solo allora e in quel partito) si faceva con i probiviri. Le cariatidi del partito che nessuno sopportava più e che nessuno voleva nel Direttivo o nella Segretaria ma a cui si doveva affidare un'etichetta che si potessero cucire addosso per poi potersene vantare al bar sport con gli amici, si nominavano nel Collegio dei probiviri.
Spiace dirlo ma ci stanno bellamente prendendo per i fondelli e noi ringraziamo commosse per tanto onore. Se domani ognuna delle donne che fa parte di una qualsiasi commissione Pari Opportunità andasse dal suo Sindaco o dal suo Presidente della Provincia o della Regione e proponesse l'istituzione di una commissione per la salvaguardia della femminilità delle donne che fanno politica, il giorno dopo sarebbe già costituita.
Vi trovereste in splendidi circoli per il cucito istituzionalizzati.
Sveglia! La piantiamo di credere che ogni concessione che ci viene fatta sia un enorme passo verso la parità? Finchè sono "concessioni" vuol dire che il potere ce l'ha qualcunaltro!
Ve le vedete queste donne "emancipate" a cui la sera dell'8 marzo viene "permesso" di uscire con le amiche, magari sbronzarsi e andare a infilare qualche banconota nel tanga di uno spogliarellista, e che proprio per via di questo "regalino" ricevuto dai propri fidanzati o mariti, si sentono libere e padrone del loro destino, stante il fatto che per il resto dell'anno siano trattate più o meno alla stregua di colf.
Noi belle signore che ci beiamo di far parte di questi organi di parità non siamo poi così diverse.
Allora, al posto di disperdere quel poco di risorse che abbiamo all'interno di salottini culturali, perchè non decidiamo di fare un po' di politiche di parità serie? Perchè non cominciamo a pretendere di essere candidate non perchè nei nostri partiti sono in vigore le quote rosa ma perchè siamo politicamente preparate e capaci?
Che ci dicano in faccia perchè un candidato uomo è da preferirsi a una candidata donna, questi bei paladini dei diritti!


2 commenti:

  1. I miei migliori auguri io te li ho fatti, soprattutto per il mondo (particolarmente) misogino e maschilista in cui sei entrata.
    L'8 marzo si festeggia così. Altro che una serata di libera uscita.

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